mercoledì 18 giugno 2025

ARANCIONE SBIADITO

La squadra orange fatica a brillare. Niccolai etoe nel caos


Nella serata in cui serviva una prova d’orgoglio, lo Sporting Club Pistoiese di mister Gavazzi ha messo in scena una delle partite più surreali della sua stagione: sette gol segnati, sette subiti, emozioni a raffica e sensazioni contrastanti. È finita con un pareggio che sa di beffa ma anche di miracolo, grazie a una prestazione maiuscola di capitan Niccolai, autore di una tripletta che tiene vive le speranze degli orange. Il primo tempo è un manifesto di ciò che lo Sporting non dovrebbe essere. La squadra arancione parte bene, tiene palla, costruisce, ma basta un minimo inciampo e i nero-verdi di Squadra 17 – chirurgici, intensi, ispirati – colpiscono. Per due volte. Errori difensivi a catena, posizionamenti sbagliati, una linea che si muove in ritardo e senza convinzione: tutto quello che poteva andare storto, è andato storto. La retroguardia, orfana della guida di Vergoni, ha mostrato una fragilità quasi disarmante. 

Nel caos, però, spunta la luce: è la fascia da capitano che brilla sul braccio di Niccolai, oggi leader vero, trascinatore, uomo ovunque. Tre gol per lui, tutti pesanti, tutti nel momento giusto. A dargli man forte sul tabellino marcatori è Puglia, che firma una doppietta di classe e determinazione, e poi Longo e Breschi, con due perle che tengono lo Sporting aggrappato al risultato come un naufrago alla zattera. 

Ma non basta. Ogni volta che gli arancioni sembrano poter mettere la testa avanti, i nero-verdi puniscono. Cinici, organizzati, ben messi in campo, hanno disputato forse la loro miglior gara stagionale. Ma è innegabile che almeno quattro delle loro reti arrivino da ingenuità imperdonabili della retroguardia pistoiese, che continua a regalare troppo e troppo facilmente. 

Lo Sporting Club Pistoiese, dopo un girone d’Andata da schiacciasassi, sembra ora il lontano parente di sé stesso. L’energia spesa nei mesi scorsi, il peso di un inseguimento continuo verso la vetta mai veramente afferrata, e l’ombra lunga dei Play-Off e delle Fasi Nazionali alle porte stanno forse togliendo lucidità e serenità. C’è da resettare, da ritrovare concentrazione, soprattutto dietro, dove la squadra sembra più vulnerabile che mai. Mister Gavazzi ha due settimane per ridare equilibrio e solidità a un gruppo che ha ancora tanto da dire, ma che ha bisogno di ritrovare se stesso. Le ultime due gare di Regular Season saranno fondamentali. Non solo per la classifica, ma per lo spirito. Perché i Play-Off non perdonano. E tra dieci giorni c’è un’Italia da sfidare. E lì, sì, sarà durissima.
 
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